La Scacchiera - @Photo G. Santamaria

IL GIOCO

Nell'impossibilità di riprodurre le mosse originali giocate dai contendenti Vieri da Vallonara e Rinaldo da Angarano durante la leggendaria Partita a Scacchi con pezzi viventi del 1454, dal 1954 gli organizzatori dell'evento hanno deciso di prendere ispirazione da alcune delle più belle partite della storia mondiale degli scacchi e di rievocarne una ogni due anni sulla Scacchiera Gigante di Piazza Castello.

Proposta dal locale Circolo Scacchistico, la partita viene scelta dal comitato organizzatore secondo precisi requisiti: deve concludersi infatti con un minimo di 16 e un massimo di 20 mosse, durare intorno ai 20 minuti ed essere altamente spettacolare.

L’IMMORTALE di Anderssen, Londra 1851

Nel 1851, due dei maggiori protagonisti del London Chess Tournament, il primo torneo scacchistico internazionale, si ritrovarono per una partita amichevole al ristorante Simpson's in the Strand, sede dei giocatori londinesi più in vista. Erano il tedesco Karl Ernst Adolf Anderssen, un docente di matematica destinato a vincere il torneo e a diventare il più grande giocatore della sua epoca, e l’estone naturalizzato francese Lionel Kieseritzky, uno scacchista di professione che giocava a Parigi presso il Café de la Régence a cinque franchi all’ora. Anderssen giocò col Bianco; Kieseritzky, che era stato eliminato al primo turno proprio da Anderssen, col Nero. Fu una partita memorabile, considerata la migliore dimostrazione del “gioco romantico”, con Anderssen che sacrificò le torri e la donna per dare scacco matto con i tre pezzi minori rimasti.

THE OPERA GAME di Morphy, Parigi 1858

"Una lama d’acciaio damaschinato che taglia un cuscino di seta": è questa l’immagine utilizzata da un commentatore per rappresentare l’elegante logica usata da Morphy per debellare la difesa del Nero. La partita, disputata nel 1958 in un palco del Teatro dell’Opera di Parigi durante l’esecuzione della “Norma” di Bellini, fu giocata alla cieca dall’avvocato e maestro di scacchi americano Paul Morphy contro due forti dilettanti in consultazione: il duca tedesco Karl II di Brunswick e il conte francese Isouard de Vauvenargues. Morphy, che era solito sacrificare i suoi pezzi per rompere le posizioni dell'avversario, immolò la regina per disorientare gli sfidanti, che dopo un iniziale vantaggio videro in breve rovesciate le loro sorti fino alla sconfitta. La partita è considerata una gemma della storia degli scacchi.

DELLA DONNA PIU’ BELLA DI TUTTI I TEMPI di Nimzowitsch, San Pietroburgo 1914

La sfida si giocò a San Pietroburgo nel 1914 tra il lettone naturalizzato danese Aron Nimzowitsch, campione di Russia e inventore della scuola ipermoderna del pensiero scacchistico, nonché talentuoso scrittore di libri sugli scacchi, e il lituano Semion Alapin, ingegnere ferroviario, creatore di puzzle e inventore di famose aperture scacchistiche. Nimzowitsch seguì la sua anticonvenzionale e famosa teoria: “Prima frena, poi blocca, infine distruggi!”. Sviluppò rapidamente il proprio gioco in modo da portare le pedine su buone caselle. La sua tattica, che mirava a controllare il centro da lontano a costo del sacrificio della Regina, invitò Alapin a trascurare il proprio sviluppo, a mangiare pezzi e a trattenere il proprio Re al centro dello scacchiere. Il risultato fu un’impressionante miniatura strategica che vide le pedine di Alapin diventare mossa dopo mossa inermi bersagli.

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